Cronologia


7 dicembre 1913 Alfredo Signori nasce a Cremona.
1913-1925 trascorre l’infanzia a Duemiglia, nei pressi di Cremona, nell’abitazione riservata al primario dell’ospedale psichiatrico cittadino, incarico ricoperto da suo padre Riccardo.
1921 il padre acquista una villa a Riccione dove la famiglia trascorrerà per alcuni anni le vacanze estive, soggetto immortalato da Alfredo nelle sue prime opere.
1925 in seguito a una grave malattia del padre la famiglia si trasferisce a Cremona, nella casa di famiglia di via Chiara Novella, dove il pittore risiederà fino alla morte.
1927 Alfredo e i due fratelli maschi, Giuseppe e Mario, entrano nel Collegio Sfondrati di Cremona, dove frequentano le scuole secondarie.
1929-1933 Alfredo rivela una precoce e particolare attitudine per il disegno, pertanto viene iscritto dal tutore al Liceo Artistico di Brera a Milano, dove consegue il diploma.
1936 si iscrive all’Accademia di Brera, allievo di Aldo Carpi, ma deve in seguito interrompere il percorso formativo per cause di forza maggiore.
1938-1939 vive a Milano cercando di entrare nel mondo del disegno pubblicitario, di cui rimangono alcune importanti testimonianze.
anni ’30-’40 inizia una intensa produzione pittorica che varia dai ritratti alle nature morte ai primi paesaggi e partecipa a diverse esposizioni, a Pavia, Roma, Cremona, Milano.
1940 partecipa al Premio Bergamo con l’opera Uomini in treno, una delle 107 opere scelte dalla commissione tra le 535 inviate.
1948 matrimonio con Maria Quintini da cui sono nate due figlie, Anna e Giuseppina.
1940-2006 partecipa a diverse mostre cittadine ed extracittadine ricevendo premi e segnalazioni.
anni ’50-’60 inizia la produzione dei paesaggi cremonesi “in grigio”, che lo faranno conoscere e apprezzare particolarmente nell’ambiente cittadino.
anni ’50-’80 la produzione paesaggistica si amplia e l’artista rivolge lo sguardo verso altri ambienti che colpiranno il suo immaginario e si riveleranno particolarmente consoni al suo estro pittorico: le Cinque Terre, i villaggi mediterranei, le Alpi con il ciclo delle “rocce”, le colline del vicino Appennino. Anche le piante, rappresentate attraverso il trascorrere delle stagioni, e i cieli saranno temi particolarmente cari a Signori.
anni ’50-’90 produzione dei “muri” (quelli che appaiono dalla demolizione delle vecchie case, quelli da cui appare un mondo in degrado, i muri verticali delle città moderne, le periferie, le giungle di cemento).
anni ’60-’90 l’artista raffigura la condizione umana, si rivolge a rappresentare temi umani e sociali: appaiono i ritratti dell’umanità sofferente e dei grandi interpreti della cultura del ’900, gli uomini meccanizzati, la denuncia delle storture della società capitalistica.
1984-1994 nel buen retiro di Monteacuto Vallese, nell’Appennino bolognese, il pittore ritrova una perduta serenità, che manifesta attraverso la produzione di grandi tele ricoperte di verdi ramificazioni arboree, coloratissime composizioni vegetali, rarefatte nature morte.
3 febbraio 2009 Alfredo Signori muore a Cremona.